L’appartamento al piano nobile di un palazzo di fine Ottocento nel centro storico di Roma, era composto da singoli ambienti delimitati da murature portanti di notevole spessore, comunicanti tra loro attraverso aperture di dimensioni ridotte, che lo rendevano labirintico ed impedivano di cogliere l’importanza spaziale e la luminosità degli ambienti. La nuova distribuzione, si basa sul feng shui, antica arte geomantica taoista della Cina, un vestibolo costituisce il filtro tra il mondo esterno e quello domestico, la demolizione di molte partizioni esistenti e la creazione di nuove connessioni tra gli ambienti dominati dal colore bianco e da materiali pregiati, consentono una rilettura dello spazio, dando vita a spazi inondati di luce che, grazie alla posizione del palazzo su uno dei sette colli di Roma, genera scenari mutevoli con il susseguirsi delle stagioni.